Like come fossero fiori

Obbligati a vivere tra password e collegamenti online.
Sempre più.
Tra like e faccine sorridenti, ogni giorno conosciamo gente.
A volte postiamo foto di sentieri in collina o di una spiaggia al tramonto.
Sono parentesi, solo parentesi. Il nostro smartphone comunque è nello zaino.
O in tasca.
Postiamo almeno una foto, una…
Ormai siamo tutti in trappola nella grande rete.
Generosa rete: foto, parole, poesie, complimenti, baci, abbracci, litigi, alleanze.
Sappiamo tanto.
Diciamo tanto.
Io penso questo: bravo, posso condividere?
FacebookTwitterInstagramWhatsappAppMail…. social alternativi.
La Dad. Telelavoro, telemedicina, telecazzate dovunque ti volti..
Certo. Non ci fosse stata la rete tante cose non le avremmo sapute mai.
Sappiamo tutto, forse. Di sicuro qualcuno sa tutto su di noi (non ci fosse stata la rete non saprebbero).
Comunque siamo liberi di postare selfie mettendo like come fossero fiori.
No, non profumano.
Sanno d’inganno.
E non sappiamo più scappare.
Per scappare ci vorrebbe una app.
Che mondo sarebbe senza le app?..
La rete.
La-re-te.
Le app.
Dai, colleghiamoci su zoom, è comodo, veloce, fa risparmiare tempo.
Intanto la vita scorre come l’acqua del fiume. Sempre più lontana.

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