Sono nato a Cortona, alle 9 di sera di domenica 23 settembre 1956. L’ostetrica disse a mia madre: Brava, così faccio in tempo ad andare al cinema. Mia madre, nella borsa, aveva nascosto un libro da leggere in ospedale: I miei sette figli, di Alcide Cervi. Una suora se ne accorse e la sgridò. Certe cose non si devono fare. Il cinema, i libri e le cose che non si possono fare me lo porto dietro da tempo, come tratti distintivi. Anche una suora mi porto appresso, da due-tre anni (per chi non lo sapesse quella del mio ultimo libro). Perché la vita è comunque strana. Strana tanto tanto, per non dire altro, da tre anni a questa parte.