il gatto (vecchio post)

Giovedì 27 Aprile 2006

Il gatto che aspetta la morte (Domenica pomeriggio.
In auto, da Vercelli a Montemagno, nell’astigiano, da Mario Bianco).

Per strada un gatto, bianco e rosso.
Accanto a lui, sull’asfalto, una grande macchia, di sangue.
Parrebbe adagiato, come usano fare i gatti quando dormono, ma la testa è eretta, pare staccata, non appartenere al corpo.
Fissa il vuoto, maestoso.
Sembra irreale, scolpito, di pietra.
Aspetta.
Piove, appena appena.

(Sono andato a riprendere un vecchio post dal vecchio blog. Internet è uno stimolo a proporre sempre cose nuove ma, con le sue sovrapposizioni continue di immagini e parole, cancella, anche.
A volte mi piace rivedere vecchi film, già visti, o rileggere, perlomeno sfogliare, libri o poesie o testi teatrali già letti.
Farò e faccio così anche qui. E magari, col permesso degli interessati . e se li conosco senza nemmeno il permesso – andrò a riproporre, ogni tanto, cose impolverate)
(e buona giornata)

10 pensieri su “il gatto (vecchio post)

  1. Ti sto leggendo su consiglio di un blogger. E’ stato un buon consiglio. P.S. Trasmetti attraverso i fatti senza fronzoli. NIKKA

  2. Beh, non me lo ricordavo, il post, è significativo.
    Povero gatto.
    A Montemagno abbiamo una gatta ospite temporanea, una stagista bellissima di nome Tommie, apparterrebbe ad un famiglia vicina, ma come arriviamo noi si insedia e pretende coccole e pranzi selezionati.
    E’ simpaticissima.
    Amo i gatti di campagna perché affermano la loro libertà, la loro indipendenza, se ne vanno in giro a caccia per i campi e poi alla sera tornano, se è il caso…..
    Non sopporto la prigionia degli animali in alloggi, in cucce, in catene.
    grazie Remo!

  3. Eccellente, sia per il fatto che riportare in prima pagina vecchi post aiutano a capire l’evoluzione delle idee, di un comportamento, di un blog, di un’idea,… sia per coloro i quali iniziano a seguirti.

    Rino, ri-Rino.

  4. hai ragione gea.
    ma mi piace quel che hai detto sulla dignità: ne hanno più loro, le bestie.

    penso che i meccanismi del blog non siano dissimili da quelli della vita, oggi. si tende più al rinnovo (all’usa e getta) che al ricordo, non credi conomoto?

  5. Anche senza permesso
    (il più grande difetto del blog concide con il suo pregio: si rinnova e rimane vivo a scapito dei post a cui si è affezionati e che si vorrebbero condividere ancora una volta;
    così oggi questa immagine scolpita sfila di nuovo con la velocità dell’auto che ha visto il gatto che aspetta)

  6. gli animali hanno una dignità enorme nell’affrontare il dolore e la morte. che probabilmente deriva dalla incapacità ad elaborare intellettualmente. cioè dalla mancanza di fantasia.
    questo secondo la scienza.
    preferisco pensare che dipenda da una maggiore saggezza, da una capacità di affrontare l’ineluttabile che noi abbiamo perso nei meandri del nostro egocentrismo.
    ma se ben ci pensi, tutto sommato non cambia molto. l’unico finale possibile è il nulla. per ognuno.

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