Perché la scrittura nasconde, almeno un po’: non sai mai cosa c’è di vero o cosa c’è di falso nella scrittura. Ti ci puoi nascondere dietro, se vuoi. O, forse, il punto è proprio questo: che è impossibile scrivere la verità. Me lo sono chiesta tante volte, e mai sono arrivata a una risposta.
A proposito di quegli inediti che dicevo (scrittori che sono scrittori a tutti gli effetti ma che per luogo comune non si possono definire tali fintanto che i loro fogli dattiloscritti non vengono raggruppati in sedicesimi in un oggetto chiamato libro), a proposto di questi, mi piace scoprire che ci sono un mucchio di cose da imparare anche da chi non è (o non lo è ancora) scrittore.
Alessandra Buschi, Il libro che mi è rimasto in mente, Fernandel.
E’ un romanzo, dove l’autrice parla di sé: del suo essere editor e donna.
Ogni tanto viene a leggere questo blog. Alessandra; di lei ho detto spesso nel primo blog, Appunti. Ha poco tempo per la rete, lei. Ogni tanto qualche suo racconto compare su Tina, la rivistina di Matteo.B. Bianchi.
E poi.
10mila contatti in 22 (quasi 23) giorni: grazie. E scusate se io giro poco per la rete, ma sono a corto di tempo ultimamente.
Buone cose