facciamo così, oggi

Facciamo così, oggi.

Due citazioni.
Questa mi piace:
Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Soltanto gl’imbecilli sono sicuri di ciò che dicono (Voltaire).
E questa non è male:
Il segreto per andare d’accordo con le donne è avere torto.
(Achile Festa Campanile).
(Citazioni rubate al bog di un utente di Anobii)

Zingari.
Poi, io partendo da questo appello di Andrea Inglese su Nazione Indiana sono andato a firmare.
Per i Rom.
Non è che io sui Rom abbia tante certezze. Ma parto dal presupposto che sono soprattutto vittime. I bambini, in particolare.
Un mio amico giornalista giorni fa mi ha detto: Negare che i Rom o i Sinti possano essere un problema per chi vive a due passi da loro sarebbe sbagliato, ma adesso sempre che tutta Torino viva a due passi da loro.

I sogni vengono dal mare…
Questa invece, per me, è la più bella canzoni di Vecchioni: Figlia.
E figlia figlia non voglio che tu sia felice/ ma sempre contro finché ti lasciano la voce
E so che t’innamorerari senza pensare/ e scusa, scusa se ci vedremo poco e male

E infine
Il problema è che pensiamo di avere molto tempo a disposizione. Così diciamo domani.
Domani.
E quando domani arriva, siamo irrimediabilmente deboli, vecchi.
Allora diciamo ieri.
Smettiamo di sperare e cominciamo a ricordare.
E’ così che ho visto il mio tempo consumarsi a poco a poco.
… dice, a pagina 32, la protagonista di “Alice nell’ombra”, di Barbara Garlaschelli, Frassinelli.
Buona giornata

Ore 17 e 16 minuti.
Una mail di una cara amica mi avvisa che sul blog di Massimo Maugeri si sta dicendo anche di me. La discussione verte sul quesito
La letteratura è più arte o artigianato? (Altri trucchi d’autore di Mariano Sabatini)

25 pensieri su “facciamo così, oggi

  1. Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Soltanto gl’imbecilli sono sicuri di ciò che dicono (Voltaire).
    Remo ti quoto in questa citazione di Voltaire: è bellissima !
    Sui rom dico che io, Paola Cingolani, spesso sono con le pseudo minoranze dunque sono con loro.
    Che “i sogni vengano dal mare” non ho dubbi: ci sono nata io al mare e ci vivo. Vivo qui “in direzione ostinata e contraria” da sempre.
    Finalmente “smettiamo di sperare e cominciamo a ricordare”: la trovo una cosa intelligente.Molto anche. Nel mio piccolo ho imparato che la sola certezza di questa nostra umana esistenza consiste nell’incerto. Domani è incertezza, per definizione. Il solo tempo che io ho realmente posseduto è ieri. Neanche tanto adesso perchè adesso ancora sto elaborando il momento che vivo. Quantomeno sono ancora condizionata, troppo attaccabile dall’istinto del momento per giudicare serenamente e capire fino infondo. Dunque mi restano poche certezze e son tutte legate ai miei ricordi, alle mie memorie. Il tempo, galantuomo, mi ha aiutata a capirli meglio, a sviscerarli i miei ricordi e mi fa sempre tenere a mente da dove vengo. Importantissimo questo concetto. A volte racconto dei miei ricordi e la gente mi dice -“non ci pensare”- quasi alla Rossella O’Hara – “domani è un’altro giorno, si vedrà… e via col vento” – ma io non vorrei mai che nessun’alito di vento spazzasse via i miei ricordi come fa con le foglie morte.
    Ho cose splendide dietro di me e voglio trattenerle. Tutte.

    Paola Cingolani
    rossa

  2. Si è creato, negli Anni Settanta, un concetto di cultura universale, ponendo ogni civiltà sullo stesso piano. Grande errore. Si è livellata la ricchezza culturale,si è ignorato il grado di civiltà, si è passato un colpo di spugna sul razionalismo e sull’illuminismo per lasciar posto ad una distorta concezione di uguaglianza. Non tutte le culture e non tutti i popoli hanno pari dignità.Non tutte le civiltà sono rispettabili e da preservare ad ogni costo. Ciò non significa l’opposto: far la guerra alle diversità ed alle diseguaglianze culturali, ma è anche vero che ormai tutti s’impicciano di tutti ed allora andiamo a far le pulci a/in vari Paesi del mondo se riteniamo un comportamento incivile, un Capo di Stato un Dittatore, i diritti umani calpestati. In realtà c’è un’estrema varietà evolutiva. Aver rispetto di tale varietà a volte è rispettarla così com’è, senza ingerenze, rispettarla non significa apprezzarla. Vale anche per i Rom. Non mi piacciono, non mi batto per loro. Trovo tuttavia che il grado di civiltà del mio Paese debba fornire l’indispensabile a tutti.Trovare più o meno affascinante un contesto culturale è poi una questione personale.

  3. Se si usa il discernimento, di può parlare tranquilli del bianco, del nero e pure del grigio.
    Io non mi faccio piacere quello che non mi piace e non può piacermi.
    Vedo le giovani madri Rom fare l’accattonaggio al supermercato con i lattanti in braccio e so che sono pure menate se portano ai loro uomini pochi soldi. Se qualcuno questo lo chiama cultura Rom e gli scodinzola attorno, faccia pure, io no.
    Perché tutti cercano l’inclusione, e se la cercano la conseguono: i polacchi nei primi giorni facevano i lavavetri, da molto tempo non lo fanno più. Persino gli albanesi adesso fanno gli operai edili, qualcuno si è fatto la dittarella. Senza parlare delle badanti ucraine e moldave, che guai se non ci fossero. Sono i sikh che mandano aventi gli allevamenti, mica i Cobas del latte con le loro quote di carta. E così via. Se poi qualcuno vuol fare del poverinismo, si accomodi, senza farci però la morale, perché lo dice anche il Vangelo: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Non di più.
    E’ un problema che va gestito nella chiarezza, perché tutti capiscono i Sì e i No, compresi i Rom, che si adeguano ai Sì ed ai No, eccome se si adeguano!
    Disprezzano i gagi, ma quando un gagio come me dice No guardandoli negli occhi capiscono subito e si danno da fare con donne e vecchi, che reputano più timorosi, e che quindi disprezzano di più. E questa cosa mi fa veramente incazzare, perché di fondo è molto violenta, altro che cultura.
    Spendersi sì, ma nelle direzioni giuste, che sono tante.

    grazie Remo e saludos
    Solimano

  4. Sempre sui Rom: cacciandoli si ottiene che il problema si sposta altrove. La società civile offra il minimo indispensabile per dirsi tale. Spazi attrezzati. Acqua corrente. Non di più. Che poi *nomadi* è una definizione impropria, sono stanziali, alcuni, altri girovaghi. Che alcuni lavorino sarà anche vero, ma una rondine non fa primavera. Preferisco occuparmi dei lavoratori che non riescono ad arrivare alla fine del mese e dei pensionati che hanno speso una vita a lavorare e che la vita ha relegato all’angolo. Ce ne sono. Tanti.Vite in bilico. Senza il conforto sociale tribale. Alla storia che gli zingari rapiscano bambini o peggio li rendano storpi per mandarli a mendicare ho sempre creduto molto poco, mi pare ne abbiano a sufficienza di loro, ma è anche vero che vedo regolarmente zingare mendicare con bambini in braccio e altri, appena in piedi, attaccati alle vesti. O fare, in centro, con le donne ,”il trucchetto del latte”. Chiedono denaro per comprare latte in polvere per acquistare latte e lo chiedono alle donne, contando sulla loro sensibilità. Se le donne s’offrono di entrare in farmacia ed acquistarlo…prendono il largo in un istante.
    Mi sembrano discorsi demagogici. Uso strumentale di tematiche pro o a favore di un governo o di un altro. Rischiando di dimenticare perché la sinistra ha perso le elezioni ed il voto di protesta è confluito tra Di Pietro e la Lega…

  5. facciamo che faccio mia subito solo la cosa dei dubbi che mi consola: non sono imbecille ed è già un sollievo.
    Riguardo il torto o ragione…è davvero un segreto?? ma da quando?? :)

    La questione Rom…non credo che “cacciandoli” di qua o di là si risolva il problema : anzi lo trovo indecoroso. Vogliamo insegnare civiltà, ma poi ci basta avere il pianerottolo sgombro per essere contenti. Che le questioni si risolvano alla radice…inutile pianger dopo.

    Vecchioni lascio che mi colmi il cuore…da figlia.

    ed il tempo o signur vola…ed è già ora di cena…carpe diem finchè è calda !
    au revoir

  6. avere torto per un uomo non è segreto per andare d’accordo con me…
    perchè troppo “torti” spesso fanno un imbecille
    e perchè dinnanzi ad un uomo che ammette di aver torto ho sempre chiesto la motivazione logica della sua affermazione

  7. Sono dilaniata quando parlo di questi argomenti. Perchè vorrei che le cose fossero bianche o nere, e invece hanno infinite tonalità di grigio. Lavoro in un quartiere ad alta densità di immigrazione. Ad oggi, non ho mai avuto problemi. Gli extracomunitari hanno rilevato anche molte attività commerciali e mi sembra convivano in maniera normale con i “colleghi” italiani. C’è una pasticceria siciliana, un ristorante piemontese, un locale con khebab da asporto…
    E poi ci sono gli zingari. Ex nomadi, perchè hanno acquisito (aquistato o occupato non so) una casa vecchia, una specie di villino, proprio a fianco al mio ufficio e lì vivono. Quando esco, sia verso la una e mezza sia alle cinque, se appena non piove e non si gela le donne sono sempre intorno una tavolata sotto il pergolato e chiacchierano, con i bambini che giocano intorno.
    Gli uomini, loro sono sempre al bar. Alcuni con giacca bianca, anelli… Sempre, mattino alle dieci, all’una e mezzo, alle cinque. Siedono nelle sedie sul marciapiede, che i gestori evidentemente mettono per loro.
    Parcheggiate a fianco alla casa ci sono le loro auto. Che io non desidero ma che comunque non mi potrei mai permettere (siamo nell’ordine degli 80.000 euro, SLK 5500).
    Per quanto io non sia razzista, e mi vergogni tanto di quel che sento accadere nel mio paese, vedere queste cose non mi ispira empatia o compassione. E penso neppure a tunisini, somali, nigeriani che alla mattina alle sette sono già al lavoro per costruirsi un futuro.
    So benissimo che la cultura rom ha una grande tradizione, un mio amico ci ha scritto un libro e me ne ha parlato a lungo. Ma la realtà di adesso è “anche” – e forse soprattutto – quella che vedo ogni giorno.
    Mi fa male questo grigio. Molto male. Ma esiste e far finta di nulla non ci servirà a trovare la via della giustizia.

  8. io penso che la commozione o meno non c’entri nulla.
    io penso che sia importante parlare con chi ha vissuto per davvero accanto a loro, a chi è andato nei campi, ha visto bambini tra la sporcicizia.
    io ne ho frequentati, ho passato una sera (anteviglia di natale) con loro.
    troppo poco per dire.
    anche perché ce ne sono di integrati, che lavorano (a vercelli c’è una tradizione di burattinai).
    e dico anche che c’è da imparare – a volte – da loro.
    un nomade, se non hai casa (è un fatto vero, successo a Novara) ti spalanca la porta e ti accoglie.

  9. Un furto in auto può averlo fatto chiunque. I furti d’appartamento invece pare abbiano una loro tipologia: le zingare, ad esempio, entrano in case mal chiuse, rubano oro/gioielli/vestiti e persino saponette ( sporchi?). Non toccano argento o perle ( porta sfortuna). Ignorano oggetti tecnologici tranne i telefonini. Lasciano una gran pisciata sul pavimento, spesso. Certamente…ladri organizzati ( non zingari) ti sfondano la casa con la porta blindata, rubano quel che vale sul serio sul mercato ( perché ne hanno uno).Se penso a ingiustizie e fatti di crimine nel mio Paese penso a Parmalat :-), ma non è questione di stilare classifiche. E’ questione di sicurezza spicciola. Non c’è poesia e non ci sono vittime poetiche in tal caso. I Rom non mi commuovono minimamente.
    La loro scelta di vita non ha molti obblighi rispetto alla mia. Non solo. Pagando contributi, tasse, firmando sottoscrizioni tu,cittadino contribuente, puoi fare un bel gesto nei loro confronti. Loro, nei tuoi, possono fregarti il portafogli. Oppure predirti il futuro strappandoti un po’ di capelli dalla fronte, facendosi dare una banconota e sputandoci su, così ti scappa la voglia di fartela ridare. Mi ripeto: c’è un sacco di gente onesta che tira a campare. Di quella mi voglio curare, perché a quella appartengo.

  10. non sono santi rubano e sono sporchi?
    e anche questa di Flavia:Rom hanno scelto di vivere parallelamente alla società? Non pretendano che quest’ultima si occupi di loro.

    …mi hanno colpito queste parole.

  11. ciao ginni, grazie: m’hai fatto venire in mente un post che spero di scrivere… stanotte, tanto per cambiare.

  12. Lavori di notte?! Ti rec(avi) addirittura in redazione! Dovresti scrivere anche tu in orari d’ufficio, anzi non più di due ore al mattino e due al pomeriggio(due e due). Possibilmente in una stanza con la finesra ad arco di fronte a Urbino ventosa – favorisce l’ispirazione – e con i piedi nudi per sentirti libero.
    Ci sono scrittori rigorosi…

  13. Vado spesso a lavorare di notte in redazione. Anni fa, non avendo il computer, andavo anche per scrivere i miei romanzi.
    Comunque.
    Una notte, uscendo, trovai la mia auto forzata. Avevano rubate delle scarpe da bowling, dei guanti, una borsa vuota, una sciarpa, e quello mi dispiacque, che mi aveva ragalato mia figlia.
    furono zingari, certo che furono zingari, non c’è ombra di dubbio: perché il giorno dopo, il poliziotto a cui io feci la denuncia, mi disse che erano, con tutta probabilità, zingari.
    uno ascolta chi ne sa più di te.
    mi disse che eramo zingari perché avevano rubato delle scarpe da bowling nuove, e io presi per buona questa supposizione. quelle scarpe, però – ci ho pesanto dopo – non erano riconoscibili al buio e poi: chi l’ha detto che gli zingari giochino a bowling. io, in dieci anni di attività agonistica ho visto testimoni di geova, albanesi, cinesi, ma zingari non ricordo.
    eppure quando i colleghi mi chiesero del furto, io dissi: saranno stati zingari.
    zingari che occupano pagine di giornali, che son dappertutto.
    tolleranza zero.
    però io se mi interrogo su quali sono le peggiori porcherie che ho visto in vita mia non mi vengono in mente loro. non sono santi, rubano. e sono sporchi.
    ma.

  14. I Rom hanno scelto di vivere parallelamente alla società? Non pretendano che quest’ultima si occupi di loro. Io non trovo siano vittime di nessuno, se non, da bambini, dei loro genitori. Non provo solidarietà alcuna nei loro confronti. Ovvio che trovo insopportabile anche la loro persecuzione.Bisogna trovare misure equlibrate per convivere. Non ho detto per integrarli, che sia chiaro.E’ l’ultima cosa che vogliono.
    Torino ha problemi enormi. E’ forse la città del nord Italia che maggiormente ha integrato etnie d’ogni provenienza. Non invidio Chiamparino. Provo tristezza per gli anziani Torinesi, che vivono in affitto o comprarono a suo tempo un pezzo di casetta abbordabile in zone che sono diventate assolutamente invivibili.
    Il segreto per andare d’accordo con le donne è capire, di volta in volta, con che tipo di donna si ha a che fare. E’ che gli uomini confondono. Fanno le anime calde con donne scettiche, i piacioni con le pure e dure, gli intellettuali con le intellettuali e i concreti con le concrete, così che sbagliano target, quasi sempre.
    Il dubbio ci permea, ma qualche certezza, per tirare avanti, è necessaria. Ad esempio: di ciò che NON vogliamo. Ebbene, io NON voglio un’opposizione che non metta in primo luogo i diritti degli Italiani poveri.

  15. Le due citazioni sono bellissime. Ognuna per un motivo diverso (esprimono anche cose diverse, of course). Comunque dopo la lettura della seconda m’è scappata una sana risata :)

  16. Eh eh, tutto sommato concordo con Festa Campanile. E anche sui Rom; il fatto che costituiscano in gran parte effettivamente un problema e che spesso sia difficile conviverci non giustifica sommosse, incendi, rivolte troppo simili a persecuzioni.

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