Vi lascio due canzoni, oggi.
Ho visto nina volare, ma nell’interpretazione di Zucchero. Una grande interpretazione.
Qualcosa di più recente, Come le onde sul mare di Gianmaria Testa. Belle le parole, fantastica la chitarra.
E qualche frammento teatrale
Vladimiro. Una cosa è certa però, il tempo è lungo in queste condizioni, e ci spinge a popolarlo di movimenti che, come dire, che possono a prima vista sembrare ragionevoli, ma ai quali noi siamo abituati. Tu mi dirai che è per impedire alla nostra ragione di colare a picco. D’accordo. Ma non sta già forse vagabondando nella notte assoluta dei grandi abissi, è questo che mi chiedo talvolta. Mi segui?
Estragone. Si nasce tutti pazzi, alcuni lo restano.
Pozzo. Aiuto, vi darò del denaro.
Estragone. Quanto?
Pozzo. Centro franchi.
da Aspettando Godot, Samuel Beckett, Einaudi.
E poi.
(piccola spiegazione. Chi parla, è un uomo che parla all’amante. Parlano del marito di lei, Robert. Che pensavano fosse becco e fesso e invece no, si dava da fare pure lui. E sono sorpresi, Jerry ed Emma. Più Emma di Jerry…).
Jerry. … per esempio quando sei con un amico al pub, o al ristorante, per esempio, succede che quello sparisce per andare a fare pipì, mi spiego? a chi non succede, ma quel che voglio dire è che se sparisce per fare una telefonata di nascosto, quasi lo intuisci, quasi ti sembra di sentir cadere il gettone. Beh, con Robert questo non è mai successo. Non ha mai fatto telefonate clandestine da un pub quando era con me, la cosa buffa è che ero io che sparivo per telefonare, a te
Tradimenti di Harold Pinter, Einaudi.
(Piccola considerazione, mia. Nei dialoghi, i commediografi sono, solitamente, molto più “credibili” dei romanznieri).
E due saluti, ancora: a Mariastrofa.
Di Lucio Angelini (moltiplicatore di altri saluti).
E Silvia.
E buon lunedì, si spera.
E continuo a ricevere, a mi fa piacere riceverle, altre testimonianze per Carlo (Maria Strofa).
Matisse per esempio.
E da Evasioni.