perturbazioni

Io non so che aria si respiri a Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bari. A Torino ci son stato un po’ di tempo fa, a vedere Torino-Fiorentina. Poi sono andato alla Feltrinelli, poi a cena con un mio amico scrittore e giornalista.
Ho visto la Torino di sempre, ma una mezza giornata non basta certo.
Qui a Vercelli ieri sera c’era una festa multietnica.
C’era un clima disteso.
C’era anche una grande esibizione di kung fu, con delegazioni cinesi in visita. Alcuni radicali hanno manifestato, esprimendo la loro solidarietà ai monaci tibetani.
Però ho sentito questo racconto.

Una signora, pensionata, va al supermercato. (Siamo in un centro di 10mila abitanti).
Uscendo incrocia il solito vu cumprà. Le mostra della calze di spugna, lei le calze di spugna non le ha mai messe in vita sua, e così, educatamente, dice al ragazzo che non ha più l’età per quel tipo di calze e che se la prossima volta lui avrà altro lei magari acquisterà qualcosa.
I vu cumprà, si sa, son noiosi a volte.
Chissà cos’ha avrà pensato la signora quando ha visto che il ragazzo le è andato dietro, avrà pensato, la signora, immagino io, questo vuol farmi perdere tempo proponendomi chissà quale chincaglieria.
Invece le ha detto: Grazie signora per aver parlato con me, da un po’ di tempo ci guardano tutti male.