Prendiamo questa settimana. Lunedì abbiamo ascoltato il segreto di un ex prete. Che si spretò vent’ anni fa, per sposarsi e avere due figli. E che adesso vorrebbe tornare al sacerdozio. Ha capito che era (che è) quella la sua vocazione vera. Ogni tanto lo fa. Che cosa? Prende un treno e va in un’ altra città. Qui si traveste da sacerdote, e va in giro fingendo di esserlo.
Così Beniamino Placido, nella sua rubrica su La Repubblica. Era il 1988 (il riferimento era a una trasmissione condotta da Enza Sampò. Condotta con garbo, comunque: chi si raccontava era nascosto da un vetro e la voce che si sentiva era sapientemente e volutamente storpiata):
Placido si domandava: Il mondo è pieno di storie fantastiche, perché i nostri narratori non le raccontano?
A me servì tanto (o forse anche più di tanto) leggere queste riflessioni di Placido.