una non risposta, forse

In un commento, Morgan mi ha scritto
Remo, rispetto all’intervista, mi pare sempre di capire, quando citi il tuo passato, che ci sia stata solitudine e rabbia, sbaglio?

Son tanti i miei passati, caro Morgan, Come i tuoi come quelli di altri.
Ci sono state solitudini, rabbie, ma anche feste e primavere. Gli anni più belli, forse, quando, operaio metalmeccanico, ripresi a studiare. Il treno, tutte le mattine verso Torino, studiando. Il treno, tutti i giorni a mezzogiorno e qualcosa, che mi riportava a Vercelli; studiavo, ascoltavo, a volte dormicchiavo, ché quattro ore di sonno a notte, a volte tre, erano poche davvero.
Non ti sto rispondendo, Morgan, lo so.
Mi viene in mente che, sere fa, presentando il mio ultimo libro mi han chiesto: ma non si corre il rischio di scoprirsi un po’ troppo tenendo un blog?
Ho risposto di sì, a volte, forse, si dice troppo.
Io, forse, a volte dico troppo: perché, per esempio, io mi piaccio di più quando sto zitto rispetto a quando parlo.
C’è però un’altra cosa che mi vien da dire, ora.
Scoprirsi, dire dei propri affetti e d’altro, magari no, a un certo punto ci si deve fermare. Così racconto, e volentieri, di amori lontani, ma mai, o quasi mai, di cose recenti.
Ma dire quel che penso l’ho fatta diventare, sempre più, una regola di vita, da qualche anno. A cominciare dal mio lavoro, con i miei giornalisti (e nei limiti del possibile e, a volte, anche superandoli, questi limiti anche con i lettori): non ho segreti per la mia redazione. Nel bene e nel male. Non mi è costato – anzi no, mi è costato – raccontare le… il termine giusto è minchiate che ho fatto in passato. Ché a farsi solo belli è facile facile.
Non ti ho risposto Morgan, sul mio passato. Ne son geloso, come dei libri che leggo: sono miei e solo miei, e guai a chi li tocca.
La rabbia, poi.
La rabbia, dicevo al telefono ieri a una persona che ogni tanto viene qui, è un dovere morale.
M’arrabbio spesso, se vedo un’ingiustizia; m’arrabbio ancor di più: se sbaglio o sono superficiale.
Ma c’è, credo, una compensazione: non m’arrabbio mai se qualcuno, quando guido, mi taglia la strada, o mi suon, o non mi dà la precedenza. Né m’arrabbio se al supermercato o in banca qualcuno mi passa davanti. O mi fanno pagare di più al ristorante. O se la pasta è scotta, e tante altre cose ancora.
Penso, sulla rabbia, d’aver fatto scelte precise, insomma.
Però se un anziano viene maltrattato in una casa di riposo o in un ospedale o dovunque mi torna in mente il bel verso di Ho Chi Mhin:
Urlino tutte le ingiustizie del modo.
buona domenica

7 pensieri su “una non risposta, forse

  1. Libro aperto è il mio secondo nome purtroppo e me ne rammarico, a volte, perchè i furbi prosperano e l’opinione diffusa è che sincerità, lealtà e spontaneità siano le virtù dei fessi.

    Anch’io mi arrabbio per le ingiustizie.

  2. Ciao remo, noi non ci conosciamo, se non attraverso qualche commento su letteratitudine, ma devo dirti che, proprio grazie a quei brevi frammenti ho sentito l’impulso di venirti a trovare, qui, nel tuo blog anche perché
    sento un’umana simpatia nei tuoi confronti.
    Anch’io sono uno che tende a scoprirsi, a raccontare molto – forse troppo – di me e dei miei Quadri (sono un pittore che fa il capotreno)e a volte questo mi sconcerta…forse sarebbe più proficuo un pizzico di mistero, di non detto ma poi se ci penso bene è proprio questa mia caratteristica, questo mio concedermi, che piace alla gente che viene a vedere i miei quadri, la sensazione di trovarsi davanti ad una persona sincera e non ad una maschera.
    Sono convinto che i peggior nemici della cultura, spesso siano proprio gli operatori culturali, gli artisti,che attraverso il loro atteggiamento contribuiscono ad allontanare le persone “comuni”
    Fra tutte le cose che “non ti fanno arrabbiare”ce n’è una che a me manda in bestia: il clacson ai semafori che a mio avviso è sinonimo di prepotenza e di ignoranza civile e a me la prepotenza mi fa davvero irritare! D’accordo con Ho Chi Mhin.
    Ciao e a presto!
    stefano mina

  3. Sono ripetitiva, Remo sei una bella persona.
    buona giornata sotto la pioggia.
    bacio a tutti.
    dory

  4. Mi ha fatto piacere la tua risposta Remo. Ti scrivo in settimana, appena ho un attimo di tempo per mettere giù alcune righe sensate. Ti spiegherò per quale ragione.

    Morgan

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