No, ancora niente, non l’ho ancora scritto il racconto sulla paura (così rispondo a Morena Fanti).
Ma ne ho appena finito un altr,o un racconto noir per una raccolta.
Poi.
S’avvicina il primo di aprile. Cinque anni fa stavo per diventare direttore del giornale La Sesia. Il primo aprile, insomma, son cinque anni.
In questi cinque anni, riassumendo, ho traslocato tre volte, mi sono risposato, mi è nato il secondo figlio, Federico Libero, l’altra (figlia, intendo, si chiama Sonia), grande, si è laureata, ho pubblicato quattro romanzi, e racconti vari, come direttore di giornale ho beccato due querele, mi è morto un fratello che aveva solo trent’anni, Moreno, è morta anche una gatta vecchissima, aveva 22 anni Lilli quando io e Sonia l’abbiamo sepolta, ed è morto un cane, Barone, pure lui longevo (16 anni), ho comunque ereditato il cane di mio fratello Moreno, Toby, e come gatto adesso ne ho uno che è molto zingaro e che si chiama Miou miou, e tra una cosa e l’altra mi son dato anche al blog, poi – e chi l’avrebbe mai detto? – ho conosciuto anche un casino di gente che ha un blog, bella gente, anche, alcuni li ho addirittura incontrati, con altri ci si scambia mail oppure ci si sente al telefono, poi, sono ingrassato di dodici chili in questi cinque anni, fumo non come prima più di prima ma insomma, continuo a scrivere storie rigorosamente di notte, e questa è una bella cosa, poi non so, altre cose belle o altre cose brutte o altre cose così così, ora, non me ne vengono in mente. Beh sì, i divorzi, le rotture per esempio con le persone e con gli editori, prima Mursia, poi Fernandel, poi Newton Compton: non è stato amore a prima vista, la rottura che c’è stata è stata piuttosto indolore. Non han pianto loro, non ho pianto io, ora però spero nella mia agente e in Luigi Bernardi e vederemo comunque.
E in questi cinque anni c’è stata anche la storia di un libro, Bastardo posto, ma la racconterò al momento opportuno.
C’entra niente, coi cinque anni. Allora, qui in Piemonte abbiamo un nuovo presidente della Regione, Roberto Cota, della Lega Nord.
Oggi (pochi minuti fa) è venuta a trovarmi al giornale una donna marocchina. Mi ha chiesto di collaborare con il giornale. Le ho detto di sì, chiaro.
Ora lavoro.
E non rileggo, altrimenti cancello: ché, forse forse, le cose più importanti di questi cinque anni mica le ho scritte. E ne ho dimenticate tante.
Stanotte cercherò di scrivere il racconto sulla paura.
E buone cose a tutti.
E comunque, s’avvicina il primo di aprile.
E Cinzia Pierangelini, che non ho mai vista ma sentita al telefono sì, e sono anni che ci si scrive, il primo aprile fa qualcosa di importante, a Roma.
Grazie di questo post, di questo blog e dell’avermi compresa nel novero di coloro che hai conosciuto (prima in rete, poi dal vero) e con cui scambi qualche mail e qualche colpo di telefono. Cinque anni importanti gli ultimi, anche per me. Forse per questo ci siamo trovati.
grazie cristina
buona pasqua elisa
Cinque o sei anni fa ci siamo anche conosciuti di persona
Buona Pasqua a Te. Francesca e Federico Libero
Elisa
è il primo aprile, buon anniversario.
grazie della risposta, remo :-)
cinque anni pieni di cose.
anche i miei.
domani è il primo aprile e oggi devo consegnare una cosa e sono ancora molto indietro.
torno a lavorare
io speravo che qualcuno si indignasse nel sentirsi merce di scambio.
mi spiego: “io a Te Ti appoggio la tua legge, tu mi dai piemonte, veneto, parco della vittoria e viale dei giardini, e mi fai fare 9 piroette sul via così intasco pure i 180 euro del passaggio”.
invece no.
e così anche qui siamo diventati una regione di bassa lega.
credo che nemmeno il mac italy possa togliermi l amaro di bocca.
(anzi).
serve mica un inviata dalla padanìa? (sarò sempre voce ostinata e contraria. giuro)
(ps. 5 anni passati, intensi, di Pura Vita. nel bene e nel male.
Auguronissimi di cuore per tutti i prossimi che verrano)