Non mi lamento, non imploro, non piango,
Tutto passerà come il fumo dai bianchi meli;
Preda all’oro dell’appassire,
La mia giovinezza, lascerò.
E tu toccato dal freddo, o mio cuore,
Come ora più non batterai;
E il paese di betulle d’indiana
A camminare scalzo più non mi tenterà:
Anima vagabonda! Sempre più di rado
Tu agiti la fiamma delle labbra.
Mia perduta freschezza, furia
Degli occhi, pieni dei sensi!
Sono oggi più avaro di desideri, mia vita?
O ti ho soltanto sognata?
Sembra che in un sonante
Mattino di primavera
Io abbia cavalcato sopra un roseo cavallo.
Lento cola dagli aceri il rame delle foglie…
Sia dunque in eterno benedetto
Ciò che viene a fiorire e a morire.
Ogni tanto si torna a parlare di Esenin, dei suoi amori, donne o uomini che fossero.
E della sua fine misteriosa.
Forse si ammazzò, forse (il dubbio c’è) l’ammazzarono.
Trent’anni (1895-1925) di vita, cinque mogli, amanti uomini, il sogno di una russia libera e giusta di un poeta contadino.
E’ merito di Angelo Branduardi se in Italia lo si conosce un po’ di più. A volte una (bella) canzone può fare tanto. I miei due libri con le poesie di Esenin io li comprai dopo averla ascoltata e imparata a memoria.
Confessioni di un malandrino.
… sul tappeto magnifico dei versi
voglio dirvi qualcosa che vi tocchi…

bella, non conoscevo…notte serena
Remo, che magia…”ciò che viene a fiorire e a morire…”.
Grazie.
Simona
bello il titolo di questo post, una dichiarazione d’intenti. Come si vorrebbe essere. E come si vorrebbe fossero gli altri. Una speranza.
ti abbraccio
E.
che meraviglia! grazie grazie grazie
oh Remo! Per il mio ritorno dopo mesi a questo blog non potevo trovare post migliore: quello su Esenin.
C’è una sua poesia che dice:
“In questa vita, morire non è una novità, ma, di certo, non lo è nemmeno vivere”
Emozionante.
ciao Remo
elys,
è l’aspetto più importante della rete, far venire voglia di leggere un libro, conoscere un poeta.
dario,
erano bei tempi… dice una canzone di Vecchioni.
rouge,
passò anche da vercelli quel tour, una vita fa; nell’arco di un mese vidi lui (che avevo già visto a roma dopo essere stato promosso agli esami di riparazione) e la nuova compagnia di canto popolare.
Bellissimi i versi che hai riportato e belli i ricordi che mi hai fatto riemergere: il mio primo concerto da spettatore fù Branduardi (che adoravo) a Torino nel 1981, stesso tour dell’album live Concerto. Una vita fà.
Stesso tuo percorso, ma credo che siamo stati in parecchi :-) Avevo ricopiato il testo della canzone a mo’ di tazebao (stessa carta e stessi pennarelli usati per quelli “ufficiali”) per appenderlo sul balcone di casa (lo stesso che una necessaria razionalizzazione degli spazi aveva trasformato in mio piccolo studio) e canticchiavo il tutto, incazzato e felice, insieme ai testi degli Area o alle musiche degli Intillimani :-)
Ciao, Dario.
Buongiorno Remo! Eh sì, sono molti i poeti e gli scrittori che si conoscono poco o addirittura per nulla! Ed è bello che qualche artista ogni tanto li riporti alla luce, facendoli uscire dal dimenticatoio!