parlo poco di politica qui perché se parlo di politica poi finisce che litigo un po’ con tutti, oppure devo comunque trovare il tempo, che magari oggi ho perché sono a casa, che nei giorni pari e nei giorni dispari non ho.
comunque.
si parlava di branco, nel post e nei commenti precedenti.
allora.
prendiamo la chiesa.
la grande contraddizione.
Cos’ha da spartire il Vaticano con il Vangelo?
Il regno dei cieli non è forse dei miti, dei poveri?
La chiesa, già. Detta legge, invece. E in Italia quasi tutti i partiti politici, centro destra e sinistra, invece di gridare allo scandalo un giorno sì e l’altro pure – sulle staminali, per esempio, ma non solo – tacciono.
Vergognosamente.
Doppiamente vergognosamente (so che fa schifo ma ci vuole, Doppiamente vergognosamente). Perché non lo fanno per convinzione; ma per un calcolo (a mio avviso delle balle) politico. Tutti vogliono l’appoggio del Vaticano e della Chiesa.
Allora, la Chiesa, il Vaticano.
Uno stato ricco, intollerante (un cittadino dello Stato del Vaticano non può praticare un’altra religione), con una diplomazia che non guarda in faccia a nessuno.
Così succede che tanti blogger, ogni tanto, e giustamente, s’indignino.
La diplomazia vaticana riceve ambasciatori e governi di paesi dove si ammazza la gente, si tortura,si fanno sparire i dissidenti.
Giusto scandalizzarsi.
Però.
Quando la Cina di Mao ricevette gli emissari di Pinochet?
Lessi un trafiletto, io, su un giornale che non c’è più, Il quotidiano dei lavoratori.
Un trafiletto.
Allora, avrò avuto 18 anni, pensai: Avrebbero dovuto scrivere in prima pagina e titolare, Che schifo.
Lo schifo deve valere per tutti: però la logica del branco impone che ci si bendi – a volte – gli occhi.
Ho simpatia per Che Guevara.
Leggete Senza perdere la tenerezza.
Quando a Cuba arrivano gli aiuti dalla Russia comunista, Che Guevara s’interroga: ma se sono aiuti, se siamo paesi fratelli, perché dobbiamo pagarli? Sul Capitale, e nemmeno sul Manifesto di Marx e di Engels, c’è scritto che debbono esistere due paesi comunisti (invenzione stalinista).
Per farla breve.
Mi piacciono gli illusi e perdenti.
Il comunismo, per me, non è caduto con il muro di Berlino.
Cadde nel 1923, a Kronstadt: quando un gruppo di marinai e di rivoltosi si accorse che i principi del socialismo venivano sacrificati alla ragion di stato.
Ci fu una strage, a Kronstadt.
(E credo che tanti intellettuali russi che si tolsero la vita, o a cui tolsero la vita, sarebbero, ora, d’accordo con me).