Tecla

Una volta sentii che diceva
se la gente compra i libri al supermercato va bene lo stesso, l’importante è che legga.
Una frase, questa, che non è certo da libraio; oppure sì, da libraio che sa come sta andando il mondo, ne prende atto, si adegua.
Lei, Tecla Dozio, si è adeguata attorniandosi di libri e di autori: c’era sempre e c’è sempre la coda per una presentazione alla libreria del giallo, a Milano.
Fois, Colaprico, Lucarelli… i nuovi giallisti.
Fu Elisabetta Bucciarelli a farmela conoscere, tre anni fa.
Parlammo di Izzo, la prima volta, e vidi che lei ne parlava con ammirazione; anche con dolcezza.
Per motivi di tempo (e di orario) ho frequentato poco la libreria del giallo, in questi anni. Ma sono stato socio, e quando ho potuto son sempre andato.
Perché Tecla è speciale.
E’ schietta, diretta. Da lei non ci sono i complimenti in offerta speciale per gli autori, anzi.

La signora del giallo, comunque, ha deciso: chiude.
Addio libreria del giallo, quindi.
Leggete quel che ha scritto Tecla, sul suo sito.
Leggete qua.

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Prima che uscisse La donna che parlava con i morti parlai con lei e lei mi diede dei consigli, preziosi: sul titolo (guarda che ha ragione la redazione della Newton, è meglio “con i morti” che “coi morti”) e sul formato (insisti con la Newton Compton e dì loro che un formato troppo grande non piace ai librai).

Poi il libro uscì e a fine dicembre 2007 lo presentai da Tecla; c’erano una quarantina di persone, c’era Elisabetta Bucciarelli che mi intervistava, c’era il solito bel clima che si respira da Tecla.
Dovrei dire che si respirava, ma spero che Tecla tenga duro.
Oppure no: che chiuda ma che riapra o che rispunti con qualcos’altro.

Buon lunedì