… anna che vorrebbe andar via, ma l’america è lontana
Un poster che qualcuno ha già scarabocchiato. Dice vieni in Tunisia C’è un mare di velluto ed una palma. E tu che sogni di fuggire via. E andare lontano …
Mi scrive un’amica e mi chiede (ho appena letto) come va?
Le ho risposto che adesso andrò a camminare per le strade della mia città, mezz’ora, e poi andrò a farmi bombardare di telefonate e mail (fino alle 23).
Dopo che mi ha scritto mi sono venute in mente – già – due canzonette (Dalla e Baglioni).
Stasera, alle 23, mi verrà in mente Ernesto Ragazzoni:
il giornale è stampato / la rotativa s’affretta / me ne vado col bavero alzato / dietro il fumo della sigaretta.
Poi. Ieri sera a Torino ho visto la Banda Osiris che, con Testa e Bollani e Rava propongono Guarda che luna, spettacolo ispirato a Fred Buscaglione. Era pieno zeppo il teatro Nuovo. Tanti ragazzi, anche: che non guardano le minchiate televisive, in un giorno infrasettimanale, e che hanno applaudito, giustamente.
(Complimenti ai miei amici della Banda Osiris: il palco mantiene giovani. Fanno gli acrobati come vent’anni fa….)
Poi: Guarda che luna
Ore 14,49 (pausa panino):
Su Gaza, segnalo questa poesia di Filippo Tuena.
Bella, la citazione di Camus (ricordata da Serino):
Quando tutti saranno colpevoli allora sarà la democrazia