in viaggio

Allora, l’ultimo racconto. E’ arrivato e io l’ho postato, appena saputo che Monia lo aveva letto. Insomma, in fretta (con connessione telefonica). Ho visto che non aveva titolo. In realtà i due autori (sono stato contattato telefonicamente ma non potevo intervenire) il titolo l’avevano scritto come nome dell’allegato: Quattromani (simile ad altri file). Ora correggo, e leggo anche i commenti. So, dopo aver letto la posta elettronica, che c’è una discussione accesa sul numero delle battute. Non mi ripeto, ché ho già spiegato quello che penso, ma non è stato certo l’unico intoppo. Per esempio. A un paio di racconti ho fatto un po’ di editing, ma l’avevo specificato dall’inizio. E le varianti son tante. C’è chi ha scritto con una persona che non conosceva, c’è chi ha liigato, chi si è ritirato, c’è chi mi ha mandato il racconto daopo 24 ore chi me lo manderà il 14 di agosto. Un racconto non l’ho accettato, ma spero di averlo fatto in modo “gentile”, ché non mi frega di giocare al piccolo editore. C’è chi mi ha fatto un po’ penare e un po’ no, c’è chi sa scrivere bene e dè stato randellato, c’è chi ha scritto per la prima volta e si è mortificato per certe randellate, c’è chi è stato randellato e nei commenti è stato davvero signorile, complimentandosi. E c’è chi se l’è presa per certi giudizi perentori (diritto sancito da più costituzioni, quello di Prendersela) ma non ha replicato. E c’è diversa gente che si è divertita prendendo raccontiaquattromani per qualcosa di serio. Bene, sto scrivendo mentre viaggio. So tornando a casa. Quel bischero del mio gatto è una settimana che è sparito, prima di rivolgermi a Chi l’ha visto voglio andare a cercarlo, almeno un po’. Poi magari faccio – se ci riesco, forse, magari – una settimana di ferie, in compagnia dei vostro racconti e commenti. E buona giornata