la poesia iniziava così
I miei occhi hanno pianto e le mia mani tremavano
Ma a loro questo non importava
e hanno preso le mie valige, e hanno preso i miei ricordi
(…)
Il mio biondo amore mi è passato vicino
ma non mi ha riconosciuto e io
ho implorato sette volte la morte
poi non ricordo
erano gli anni degli Inti illimani, del Cile e del Che.
delle prime letture (quanto capivo dei Quaderni dal carcere di Gramsci?).
Delle poesie: a me piaceva Garcia Lorca, Neruda poi nemmeno tanto.
Delle belle canzoni
E correndo mi incontrò lungo le scale
quasi nulla mi sembrò cambiato in lei
oppure
Un giorno credi di essere giusto
e di essere un grande uomo
in un altro ti svegli e devi
cominciare da zero
e io, sedicenne, scrissi quei versi, andai al bar e agli amici di allora dissi che era di Pablo Neruda. Conoscendomi (non ho l’animo burlone, io) mi credettero e dissero Bella, uno addirittura la ricopiò. Erano più grandi di me, facevano la Statale a Milano (io per non andavo d’accordo con loro, perché ho sempre avuto in uggia Stalin e anche Mao).
Non osavo dire che avevo scritto io. Lo dissi mesi dopo, s’arrabbiarono.
Tanti anni dopo lessi su Millelibri lo scherzo fatto da una giallista inglese.
Scopre che il suo giardiniere scrive pure lui dei gialli.
Prende un manoscritto del giardiniere e lo invia alla sua casa editrice, dicendo L’ho scritto io. Poi prende un proprio manoscritto, lo invia, ma con la firma del giardiniere.
Risultato: la casa editrice dice che è ok il primo.
L’abito, insomma, nell’editoria fa il monaco (e di scherzi così ne son stati fatti. Ne ricordo un altro, di un dipendente di una casa editrice, che si spacciò per Borges, e ci credettero).
Questo per dire che se io fossi un editore ai lettori di manoscritti darei solo il manoscritto.
(Ed è stato questo pensiero a proporre che la prima pubblicazione dei raccontiaquattromani, qui, non riportasse il nome degli autori. Io, nelle mie valutazioni, ero più condizionato di chi leggeva e non sapeva).
E buona giornata
PS. Questo blog ha una media di 500, 600 visitatori al giorno, 700 a volte.
Durante la pubblicazione dei raccontiaquattromani i visitatori sono stati sempre più di 1000, con una punta record di quasi 1800, quando fu l’ora del voto.
Ne sono contento: per tutti quelli che hanno partecipato.